Charly è nato nella Repubblica Democratica del Congo ed è arrivato in Italia quando aveva circa sette anni con sua mamma, raggiungendo suo papà ormai stabilitosi in Italia per finire il suo percorso di studi.
Cresce in Italia, frequenta tutte le scuole, ciononostante viene identificato come cittadino extracomunitario anche se parlando d’identità, si sente di appartenere di più al paese che l’ha visto crescere piuttosto che al suo paese originario.
Arriva in Italia negli anni ’90 e ricorda un’Italia diversa soprattutto per quanto riguarda le dinamiche dei flussi migratori che sono completamente diverse da quelle di oggi.
Racconta, quindi, di essersi integrato meglio e di aver vissuto un clima molto più tranquillo di quello attuale, riuscendo perciò a trovare un equilibrio in un’appartenenza solida: “essere italiano è quello che più mi si addice” – dice Charly – e afferma che il segno lasciato dalle sue origini rimarrà per sempre nonostante il distacco che c’è stato che negli anni tra lui e il suo paese originario.
Charly è grato per aver avuto la possibilità di vivere una realtà più stabile e concreta, di potersi esprimere in italiano e di poterne essere un promotore per le seconde generazioni, attraverso la satira e l’arte.
Ciò gli dà modo di far conoscere realtà diverse e di essere, quindi, un mezzo di informazione di cultura e dialogo tra popoli diversi.