Vorremmo riproporvi attraverso la storia di Çagri, che si è trasferita a Perugia da Ankara (Turchia), quelli che per lei sono stati i fattori positivi e negativi del vivere in Umbria.
Çagri ha 29 anni.
A 23 anni circa si trasferisce in Italia dalla Turchia.
Vive a Corciano, un comune situato nella provincia di Perugia.
Ha studiato letteratura inglese, ciò le permette di insegnare inglese in una scuola dove si innamorerà di Francesco, un uomo italiano, nonché suo futuro marito.
All’inizio vive a San Giustino, un paesino al confine tra Umbria e Toscana, non conosce la lingua e non ha amici: questo le crea dei disagi, tipico di chi si trasferisce in un altro paese e deve affrontare le difficoltà quotidiane, partendo dalla lingua.
Le cose migliorano quando si trasferisce a Ponte San Giovanni, una frazione del comune di Perugia, trova un lavoro in una scuola e inizia a socializzare di più.
Çagri ci racconta che ci ha messo del tempo ad abituarsi alla tranquillità che c’è in Umbria, in quanto, era abituata al caos della grande città turca dalla quale proviene.
La vita caotica che c’è ad Ankara era stressante per lei.
Ora, invece, vive una vita rilassante: si è innamorata della natura umbra e di conseguenza può sedersi in un parco, far passeggiate e trekking addentrandosi in essa.
Al contrario, l’unica cosa negativa che ha riscontrato da quando si è trasferita in Italia, riguarda la burocrazia a suo avviso complicata e lunga: una volta sposata Çagri ha bisogno di un documento per chiedere un permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare, nessuno degli impiegati della questura, né municipio hanno saputo aiutarla.
Non essendo cittadina europea il documento in questione era necessario anche per richiedere la tessera sanitaria e il codice fiscale.
Ha fatto domanda per la cittadinanza ed è stata rifiutata perché la postille o apostille (un timbro che ha la funzione di legalizzare i documenti pubblici destinati ai paesi aderenti alla Convenzione dell’Aia del 1961) era posizionata male.
Ora sta ripresentando le pratiche.
“Ora sono diventata un po’ più italiana” dice Çagri; mentre prima si demoralizzava e si agitava facilmente, ora si è abituata e prende le cose come vengono
Ora sono diventata un po’ più italiana
